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::Castello di Rocca Valdina a Roccavaldina » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello di Rocca Valdina

Castello di Rocca Valdina

Piazza del Popolo, 4



E' il castello l'elemento storico-architettonico più significativo del paese e per secoli fu il simbolo del potere dei feudatari della zona. Si tratta di una maestosa costruzione, arroccata su una collina, sorta inizialmente come struttura difensiva e successivamente adibita a residenza principesca dai Valdina. Dall'alto delle sue torri è possibile godere di un panorama mozzafiato che si apre sulla piana di Milazzo verso il golfo per perdersi, nelle belle giornate, nel suggestivo scenario delle isole Eolie, che si scorgono nitide nelle giornate più limpide.
Sembra accertato che la costruzione del castello debba attribuirsi alla fine del XV sec. e forse a quell'Andreotta I Valdina che fu governatore della Camera Reginale, maestro notaro della Gran Corte civile, vicario della Val di Noto e padrone di vaste terre in Raccuia e Rocca Maurojanni (poi Rocca Valdina).
In seguito venne ingrandito dal barone Pietro Valdina Ventimiglia il quale ebbe conferito il titolo di marchese della Rocca (1623) e successivamente quello di principe di Valdina (1642) in ricompensa di servigi prestati in Lombardia, nella fanteria siciliana.
Giovanni Valdina Vignolo, nipote di Pietro, non avendo figli, volle poi che alla sua morte il titolo di principe fosse venduto, destinando la somma a favore della «istituenda prelatura Valdina» in Roma.
Nel 1703 il castello, la terra e gli altri titoli pervennero al cugino Francesco Valdina e poi al di lui figlio Giovanni Filippo Valdina da Whart, ultimo dei Valdina (1727).
Tramite la figlia di questi, Vittoria, esso divenne successivamente proprietà della famiglia Armao e Tommaso Martino Armao Valdina ebbe l'investitura della baronia di Rocca e Valdina.
alla nobile famiglia Valdina, i cui componenti sedevano nel Parlamento di Sicilia, in successivi passaggi, il castello pervenne all'attuale proprietario Vincenzo Nastasi de Spuches.
I lavori di restauro e abbellimento, ordinati verso il 1500 da Pietro Valdina, furono eseguiti su progetto dell'architetto toscano Camillo Camilliani (ipotesi convalidata dal parere di esimi studiosi) e fu costruito un corpo aggiunto che attualmente ne costituisce la parte più notevole, anche per una bella loggia a cinque arcate sporgente sul quadrato cortile (dal quale ha inizio lo scalone di accesso al primo piano) e per una larga settecentesca terrazza retrostante.
Ancora oggi si distinguono nettamente le due parti: un modulo di chiara tipologia militare caratterizzato dall'essenzialità ed il corpo di fabbrica aggiunto, con caratteristiche abitative, nel quale si intravede una precisa volontà artistica, quella del Camilliani.
Secondo i canoni costruttivi del tempo, la parte militare doveva essere una sorta di quadrilatero, mentre l'abitazione un parallelepipedo.
Da questi prototipi tuttavia, sia per lo stato incompleto dei due corpi di fabbrica, sia per i ripetuti rimaneggiamenti, oggi sopravvive una strana costruzione, un ibrido tra fortezza e residenza aristocratica.
Le torri cilindriche poste ai lati della fortezza probabilmente furono addossate alla preesistente costruzione in epoca successiva.



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Come ci si arriva

Descrizione del castello
Descrizione del castello
Roccavaldina
Il castello è costituito da stili diversi mescolati tra loro tanto da creare una struttura armonica che per la verità sarebbe riduttivo ...

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